Ieri sono andato ad allenarmi da solo. Nel fisico ma, soprattutto nella mente. Nella mente? Si, perchè è molto diverso in gruppo o per conto proprio. Lo sforzo fisico resta identico ma, se non hai nessuno con cui dialogare sei costretto a parlare con te stesso. Prima un pochino di preghiera, riflessioni sul perchè stavo facendo ciò... Poi contemplazione della natura intorno, i campi, le foglie arrugginite dall'autunno, e il vento, come una carezza frizzante sulle guance... Uno sguardo alle mie spalle ed ecco le montagne limpide, bianche di neve sulle cime, e un conticino: sono a circa 100 km da noi... se iniziassi a camminare ora per toccare la neve? Sono circa 20 ore di cammino ininterrotto... due/tre giorni ad un buon passo...
Poi il bosco, dietro le curve dello stradino compare un doberman, nero, lucido, alto, spigoloso come disegnato... per fortuna appare subito anche il padrone che lo blocca. Strada e poi ancora strada, una pannocchia raccolta, strada, un capannello di anziani a passeggio che saluta, ricambio e proseguo. Guardo il sole ormai al tramonto che scurisce i profili degli alberi. I piccoli rivoli d'acqua per i campi sono limpidi, il muschio verde sembra fosforescente talmente spicca dal fondo scuro.
E poi ancora strada. Di nuovo campi dove la mano dell'uomo si fonde con la natura di Dio. File ordinate di grano , balle di fieno pronto per l'inverno.
Le prime case, il paese di sempre, e una sensazione: questa solitudine dal mondo non può che far bene ogni tanto. Serve a ritovare il nostro passo naturale per le cose, a vivere con noi stessi il tempo, dono di Dio...
PS: se proprio volete saperlo ho fatto 10, 9 km in circa 2h30'
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