mercoledì 12 marzo 2008

Ieri

Ieri, complice la giornata di sole dopo il brutto tempo, mi prende una voglia improvvisa di camminare. Prendo lo zaino ormai pronto per Santiago, prendo parole dai miei che mi chiedono se non ho vergogna a girare in quel modo, prendo acqua e alcuni biscotti e parto. I primi minuti sono duri per la mente, fatico a camminare in paese, non tanto per la gente che guarda ma, penso, potevo stare anche a casa. E' così difficile uscire dai soliti schemi?
Poi, piano piano la mente si scioglie assieme ai muscoli delle gambe. Vedo le cose di sempre ma con altri occhi. Incrocio gente chiusa nelle proprie auto e nei propri pensieri che mi sfrecciano vicino. Li vedo opachi dietro ai vetri, mi sento pieno di energia positiva come non mi capitava da tempo. Il sole tiepido di marzo scalda la campagna ed i miei passi. Incontro vecchi che salutano con occhi che si chiedono come mai dello zaino. Intanto cammino e cammino. Faccio una pausa per una foto, due biscotti, un sorso d'acqua e poi... e poi ancora sole, ormai rosso in cima ai prati. Sembra una poesia la solita strada fatte tante volte. Rientro quasi in paese ma, è più forte di me, non voglio tornare a casa, devo restare in quel mondo così vicino a noi eppure così lontano da trovare. Un'altra foto. La luce che piano scende. E' tardi, non posso andare oltre. Sulla via di casa però rallento, cercando di far durare quei passi più a lungo possibile...

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